Siamo dei Ribelli, lo avresti mai detto? Scopri la storia di Anna!

Siamo andati a trovare Anna, allevatrice socia del Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini. È una dei 700 Ribelli di Trentingrana, produttori del buon latte di montagna con cui vengono fatti i formaggi tipici del territorio. Formaggi così buoni non possono che nascere dalla fatica. Da un lavoro sempre in salita, da rigidi inverni, da malghe in alta quota: i nostri allevatori sono dei Ribelli, perché rifiutano ogni scorciatoia.

Scopri la storia di Anna, che ci ha raccontato del suo lavoro e della sua terra.

 

Anna, dove vivi? A Pellizzano, in Val di Sole.

A quanti metri sul livello del mare si trova il tuo allevamento? Esattamente a 927 m.

Quale cima vedi affacciandoti dalla finestra di casa? Il nostro allevamento si trova in una distesa di prati, circondata da pendii coperti di boschi. Da qui, vedo in lontananza la valle che si divide, tra la Val di Pejo da una parte e il Tonale dall’altra. Ah, e vedo anche il bellissimo Castello di Ossana!   

A che ora e come inizia la tua giornata? Dipende dalle stagioni. La mia giornata inizia comunque intorno 5.00. Poi, in estate vado fuori nel prato, dove le mucche hanno trascorso la notte: le devo condurre in stalla per la mungitura del mattino. In inverno non serve, sono già dentro al caldo!

Qual è la sfida più grande che affronti nella tua vita di allevatrice? Per me la fatica maggiore è il lavoro d’ufficio! Il mio lavoro è con gli animali, ma avere un’azienda agricola vuol dire anche amministrarla. Quel che amo di più in assoluto è stare a contatto con la natura e con le mie mucche, l’ho capito subito qualche anno fa quando, finita la scuola superiore, ho lavorato come impiegata per un certo periodo. Ma non era certamente la mia vocazione.  

Cosa ti ha spinto a fare l’allevatrice?  Come dicevo, diversi anni fa svolgevo un lavoro d’ufficio, ma non mi trovavo bene. Poi, è arrivato un momento in cui i miei genitori si sono chiesti se andare avanti con l’azienda agricola, che la mia famiglia portava avanti da generazioni. C’era da prendere una decisione. Io non riuscivo nemmeno a pensare che non ci fosse più, è dove sono nata cresciuta. E così ho scelto di proseguire io con l’attività, ora lavoro insieme a mio padre.

Cosa ami di più della tua terra? La cosa più bella della nostra valle sono i prati, che si alternano al bosco. E vedere questo paesaggio che cambia: tra i colori dell’autunno, il bianco della neve d’inverno, il verde della primavera-estate. Soprattutto, amo godermi questo spettacolo e respirare l’aria di montagna nella tranquillità della bassa stagione.

Ultima domanda: qual è il tuo formaggio preferito? Il Casolet della Val di Sole. Si può dire che sono cresciuta a pane e Casolet!