Siamo dei Ribelli, lo avresti mai detto? Scopri la storia di Guido!
Siamo andati a trovare Guido, allevatore socio del Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini. È uno dei 700 Ribelli di Trentingrana, produttori del buon latte di montagna con cui vengono fatti i formaggi tipici del territorio. Formaggi così buoni non possono che nascere dalla fatica. Da un lavoro sempre in salita, da rigidi inverni, da malghe in alta quota: i nostri allevatori sono dei Ribelli, perché rifiutano ogni scorciatoia.
Scopri la storia di Guido, che ci ha raccontato del suo lavoro e della sua terra.
Guido, dove vivi? A Romeno, in Val di Non.
A quanti metri sul livello del mare si trova il tuo allevamento? Siamo a 1000 m di altezza, sull’Altopiano dei Pradiei.
Quale cima vedi affacciandoti dalla finestra di casa? Da casa mia si vede il gruppo delle Dolomiti di Brenta, di cui sono innamorato.
A che ora e come inizia la tua giornata? La mia giornata inizia alle 6.00. La prima cosa che faccio è guardare le previsioni del tempo. Qui il lavoro è molto legato a questo: in estate per la fienagione, durante la quale abbiamo bisogno del sole, e in inverno per vedere se nevicherà, per cui ci dobbiamo preparare. Dopo, prendo un caffè d’orzo.
Qual è la sfida più grande che affronti nella tua vita dia allevatore? La sfida più grande è l’imprevisto. Lavoro con le mucche, sono animali con le loro necessità e devo esserci sempre per loro, qualsiasi cosa accada. Una potrebbe sentirsi poco bene, un’altra potrebbe partorire. Non sai mai come andrà la tua giornata.
Cosa ti ha spinto a fare l’allevatore? Mia madre viveva in un maso, fin da piccolo sono stato abituato ad andare per sentieri, nei boschi, “su per i monti” come si dice da noi. A contatto con la natura e con gli animali mi sento nel mio elemento, per me non c’è cosa più bella.
Cosa ami di più della tua terra? Io amo molto la nostra montagna, specialmente in inverno. Vado a sciare, faccio sci alpinismo, è tranquillo perché non c’è ancora molto turismo dai noi. Mi piace perché c’è il freddo, ma poi c’è il caldo dei rifugi e delle malghe, dove c’è sempre un focolare acceso.
Guido, ti senti un Ribelle? Per forza! Altrimenti non sarei qui. Siamo tutti ubriachi di tecnologia. Ma dobbiamo rimanere veri. Sai cosa diceva De Andrè? “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono fiori”.
Ultima domanda: qual è il tuo formaggio preferito? Trentingrana!